Il territorio

La Tonnara di Su Pranu a Portoscuso

Il territorio di Su Pranu

La zona di Su Pranu si estende tra lo stagno di Cabras e il villaggio di San Salvatore: si tratta di un territorio caratterizzato da un vasto altopiano in cui la parte più meridionale è occupata da coltivazioni agricole, mentre le aree in alto sono occupate da sedimentari calcarei e da massi basaltici testimonianze della presenza di nuraghi. Inoltre sono presenti anche una fitta macchia mediterranea e strutture che si affacciano sulla costa della Penisola del Sinis, di valore naturalistico e storico. Tra queste si ricordano l’intera Area Marina Protetta di Su Pranu e la tonnara.

La tonnara di Su Pranu

La tonnara di Su Pranu è stata costruita a metà del 1600, anche se nel corso dei secoli la struttura ha subito numerose variazioni: ciò si spiega con il fatto che in passato numerosi sono stati gli attacchi dei pirati barbareschi che interessarono le coste della Sardegna, colpendo anche Portoscuso e Su Pranu. La Tonnara si presenta oggi come un edificio a forma di trapezio con magazzini alloggi per i tonnarotti (nelle ali laterali della struttura), mentre all'interno si trova un cortile di notevoli dimensioni affacciato sul mare che conserva un orologio solare in marmo. Gli alloggi padronali sono posti al secondo piano, mentre al primo c'erano quelli del guardiano, del Rais e del vice Rais. Davanti all'abitazione del Rais era posta una campana di bronzo per chiamare a raccolta i tonnarotti. La tonnara di Su Pranu, inoltre, era autosufficiente in quanto lo stabile comprendeva un forno, una cantina, officine e magazzini sia per gli alimenti che per gli attrezzi da pesca, reti e funi. Durante i giorni di mattanza si issava una bandiera con la croce rossa in campo bianco vicino alla casa del guardiano. 

Meritano, infine, una menzione lo stemma marmoreo dei marchesi Vivaldi Zatrillas sull'arco di accesso alla tonnara e la chiesetta dedicata a Santa Maria d'Itria e a Sant'Antonio, protettore dei tonnarotti. In occasione della processione per i patroni e per il Corpus Domini era tradizione salpare da Su Pranu per benedire il mare.

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