Eventi, feste e sagre

Portoscuso dalla preistoria al medioevo

Portoscuso ha origini antichissime: abitata già nel Neolitico, la cittadina è poi stata dominata da fenici, punici e romani

Il paese di Portoscuso può vantare una storia molto antica. La presenza dell'uomo nella zona è infatti attestata già nel Neolitico con le grotte rocciose nella località Crobettana, mentre all’Età del rame risalgono le caratteristiche grotte sepolcrali nella medesima zona e i complessi megalitici in località Piccinu Mortu e Su Medadeddu. Per quanto riguarda l’Età del bronzo, i siti archeologici nel comprensorio sono piuttosto numerosi: vanno ricordati Su Stangioni, Punta Niedda, i luoghi della Cultura di Bonnanaro, il sito nuragico di Seruci posto al confine con la città di Gonnesa. Oltre a questi vi sono vari nuraghi a corridoio e monotorre.

Dopo la dominazione fenicio-punica, la zona passò in mano ai romani di cui rimangono le necropoli di San Giorgio e Piccinu Mortu. Dopo il crollo dell’Impero Portoscuso entrò a far parte del Giudicato di Cagliari nella curatoria di Sulcis, poi alla scomparsa dei giudicati nel 1258 il paese venne inglobato nei possedimenti dei Della Gherardesca, conti di Donoratico. In questo periodo nella zona esisteva un centro urbano di nome Canyelles, nome collegato alla presenza di canneti; oggi di tale abitato restano solo i ruderi della chiesa di San Giorgio. Nell’autunno del 1323 ebbe luogo una grande battaglia nelle acque di Portovesme: si scontrarono gli aragonesi, i quali erano impegnati nell’assedio di Villa di Chiesa, e i pisani con le 33 galee comandate da Francesco Zaccio. Lo scontro si risolse rapidamente con un sostanziale pareggio.

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